L’obiettivo è comune: preservare il capitale giovinezza della pelle
di Marzia Nicolini
Notare i primi segni del tempo sulla propria pelle è un’esperienza che prima o poi capita a tutte. La prima ruga, magari nella critica area del contorno labbra. Oppure una lassità inequivocabile su glutei e addome, che all’improvviso appaiono rilassati e fuori forma. In quel momento ci sembra di vedere la giovinezza sfumare, ma attenzione: non è così! In primis perché la giovinezza è uno stato mentale, e non lo diciamo tanto per dire. Fior fiore di ricerche autorevoli confermano che mantenere uno spirito curioso e aperto è la chiave per invecchiare in maniera felice. E poi perché oggi abbiamo a disposizione tantissime valide strategie anti età, a partire dalla medicina estetica. E qui ci troviamo di fronte a un bivio: meglio optare per gli iniettivi oppure affidarsi ai macchinari, quando si tratta di salvaguardare il patrimonio cutaneo? Sono questi, infatti, i 2 filoni principali della medicina estetica anti age. Vi raccontiamo i principali trattamenti dell’una e dell’altra scuola: a voi la scelta. Anche se, ricordiamolo, spesso si tratta di metodiche che in sinergia danno il meglio. Si tratta, sempre, di farsi consigliare dal medico curante, per creare una strategia di frenata all’invecchiamento cucita su misura, lasciando alla pelle il giusto tempo di recupero.
Medicina estetica, scuola iniettivi
1. Botox, la prima scelta anti rughe
Spiega il dottor Angelo Emanuele Leone, direttore sanitario di Studio Medico Adigrat a Milano: “per inibire i muscoli della mimica facciale, spianando le rughe di espressione sulla fronte, quelle verticali al centro delle sopracciglia e le famose zampette di gallina, niente di meglio che un appuntamento quadrimestrale con il Botox. Questo nome commerciale si riferisce a un farmaco composto da una proteina in grado di rilassare temporaneamente e selettivamente i muscoli, con l’effetto di distensione dei tessuti. Aspettatevi un effetto anti stanchezza e anti tristezza gradevolissimo, da godere a distanza di 3-4 giorni dalla procedura”.
2. Lifting non chirurgico
Per un ri-sollevamento dell’ovale, che come noto dopo una certa età tende a cedere verso il basso, perdendo definizione e forma, il dottor Guido Cornegliani, medico estetico, chirurgo plastico, co-founder di Clinica Forma a Milano, consiglia il lifting non chirurgico, “ottenuto mediante l’uso di filler a base di idrossiapatite di calcio che agisce efficacemente all’interno di un gel liquido biodegradabile. Questo tipo di iniettivo viene gestito in maniera autonoma dal professionista, il quale capirà dopo un’accurata analisi della paziente su quali aree del volto lavorare (e con che quantità di iniettivi) per scolpire e definire i contorni. Il vantaggio, oltre all’effetto liftante e di rimodellamento immediato, è che questo tipo di fillerstimola la produzione del collagene naturale della pelle, migliorandone la qualità a lungo”.
3. Biorivitalizzazione e bioristrutturazione
Nell’esperienza del dottor Paolo Salentina, medico estetico dello staff del professor Tremolada di Image Regenerative Clinic Milano e docente di medicina estetica presso l’Università di Pavia, “un ciclo stagionale di biorivitalizzanti equivale a mantenere la vitalità cutanea a ogni età, dando un boost di energia che si traduce in più compatezza, idratazione e luminosità. Parliamo di cocktail antiage che vengono iniettati in mesoterapia nel viso con una serie di microiniezioni, andando a nutrire la pelle dall’interno. I biorivitalizzanti sono in genere molto liquidi, contengono acido ialuronico, vitamine e aminoacidi che illuminano e nutrono l’epidermide, stimolando la produzione di collagene ed elastina. I bioristrutturanti, invece, sempre a base di acido ialuronico, sono più corposi e donano un risultato di turgore, tono e compattezza”.
Medicina estetica, scuola iniettivi
1. Laser Erbium
Oggi di laser ce ne sono moltissimi e, come ci conferma il medico estetico Stefania Enginoli, con clinica a Milano, “grazie a ricerche sempre più avanzate, si sono raggiunti altissimi livelli in termini di performance, efficacia, rapidità di risultato. Adatto anche per pelli relativamente giovani (dai 30 anni in poi) è il Laser Erbium Yag Pixel. Perché lo consiglio come prima cura slow age? Punta tutto sulla qualità cutanea e la naturalezza del volto, andando incontro a chi pensa in primis al benessere della pelle. Questo macchinario offre un trattamento altamente efficace per migliorare il tono, l’elasticità e la struttura della pelle, riducendo la pigmentazione superficiale grazie a un effetto esfoliante ablativo. A differenza dei tradizionali laser ablativi, che rimuovono l’intero strato della pelle, questo laser utilizza un sistema frazionato, definito Pixel, che crea dei microcanali di calore e lascia intatto il tessuto circostante. Il che permette alla pelle una guarigione veloce (circa una settimana) e ottimi risultati”.
Info: stefaniaenginoli.it
2. SofWave viso
Novità recentissima nel campo della medicina estetica affidata ai macchinari: si chiama SofWave e promette un lifting del viso indolore e senza problemi di recupero. Spiega il dottor Carlo Borriello, chirurgo maxillo facciale di Medical Beauty Spot: “sfruttando la tecnologia intelligente Superb (Synchronous Ultrasound Parallel Beam), ossia fasci di ultrasuoni paralleli sincroni, il manipolo emette un’energia ad alta intensità e ad alta frequenza, creando nel derma una coagulazione termica controllata, allungata e direzionale. Il che si traduce in un rassodamento cutaneo mirato lungo la direzione delle rughe del viso. Un procedimento di skin tightening che innesca la produzione di nuovo collagene ed elastina, per un effetto liftante duraturo”.
3. Hydrafacial
Potrebbe sembrare un’ovvietà, ma come sottolinea la dottoressa Valentina Finotti, medico estetico e rigenerativo di Clinica Sotherga Milano, “solo una pelle perfettamente pulita e liberata da sporcizia ed eccessi di sebo può ricevere al meglio gli attivi skincare e, anche e soprattutto, reagire in maniera ottimale a qualsiasi procedura medico-estetica. Consiglio caldamente un appuntamento bi-mensile (mensile nel caso di pelle particolarmente sebacea) con HydraFacial. Questo macchinario non invasivo consente una pulizia atraumatica e profonda della cute del viso, provvedendo anche a un’esfoliazione e a un’idratazione personalizzata sulla base delle esigenze della pelle. Il risultato è una pelle glowy, in perfetto stato di salute. Ideale per qualsiasi tipologia cutanea, dato che l’intero trattamento viene cucito su misura in termini di intensità, passaggi e attivi veicolati”.