Per restituire freschezza allo sguardo crescono blefaroplastica non chirurgica e filler. Il botox resta al primo posto.
di Alberta Mascherpa
“Accessorio” per così dire ormai indispensabile, la mascherina focalizza l’attenzione sugli occhi.
Alcuni studi hanno dimostrato che indossarla crea una sorta di illusione ottica che fa apparire gli occhi più grandi del 6%. Il che se da un lato è un bene, dall’altro fa risultare più evidenti i difetti.
«La mimica facciale si è ridotta dall’intero viso all’area oculare e perioculare: gli occhi sono diventati l’unico strumento di dialogo e tutti gli sforzi espressivi si sono concentrati in una parte già per natura fragile che finisce per mostrare con maggior evidenza rughe e segni di stanchezza» commenta la dottoressa Stefania Enginoli, medico estetico specializzato in chirurgia non ablativa e in tecniche laser di ultima generazione a Milano.
Ci vuole un refresh
A dimostrare una maggiore attenzione verso quest’area sono proprio le richieste di trattamenti per la cura degli occhi, in costante crescita negli ultimi sei mesi.
«Al primo posto nella classifica dei trattamenti più gettonati per rinfrescare la zona occhi c’è sempre il botulino per spianare le rughe del contorno e della fronte» specifica la dottoressa Enginoli «seguito dalla blefaroplastica non chirurgica con laser frazionato CO2, utile in presenza di un eccesso di pelle». Con quest’ultima metodica è possibile trattare l’intera zona periorbitaria, sia l’area palpebrale superiore che quella inferiore. «Il laser CO2 scalda bene la parte provocando una contrazione delle fibre di collagene e un conseguente sollevamento dei tessuti: le cellule si rigenerano e donano fermezza e tonicità alla cute delle palpebre, mentre l’intera regione perioculare appare ringiovanita grazie all’azione levigante del raggio luminoso». Il numero di sedute necessarie a raggiungere il risultato desiderato viene stabilito di volta in volta in base alla condizione di partenza della zona occhi.
Via i segni della stanchezza
In crescita anche i trattamenti a base di filler per il solco lacrimale. «Se l’area oculare si presenta scavata e svuotata, è possibile riempirla con alcune iniezioni di acido ialuronico a basso peso molecolare» spiega l’esperta. «Con la cosiddetta tecnica ‘a sandwich’ si interviene prima sulla zona periostea, poi sopra il muscolo in modo da agire in maniera mirata: l’acido ialuronico, oltre a riempire, irrobustisce la pelle, molto sottile in quella zona».
Guadagnano popolarità anche i trattamenti per schiarire le occhiaie. «Molto efficace è il peeling a base di acido tricloracetico al 15%, che insieme a iniezioni di vitamina C, ha un effetto anti ossidante e schiarente» conclude Enginoli.
L’importanza delle cure
«Consiglio comunque di non trascurare il resto del viso e di seguire con regolarità una beauty routine per mantenere la cute ben idratata, elastica e compatta» conclude l’esperta. «Se è vero infatti che in questo momento è lo sguardo ad essere maggiormente sotto esame, non va dimenticato che quando non si porterà più la mascherina ogni giorno il volto nel complesso dovrà mostrare una certa armonia con le cure che sono state dedicate nello specifico agli occhi».